mercoledì 6 agosto 2014

Campo estivo 2014 con i ragazzi del Centro AIAS (reportage)

Il suono della campanella, mossa come un tempo da una  cordicella, mette un po' in agitazione. Sono le 9.30, puntuali sono arrivati. Ed eccoli, festosi ed impazienti, i "ragazzi" del Centro A.I.A.S. di Cagliari, che entrano nel cortile del piccolo Convento di Sant'Isidoro. Subito iniziano i saluti e gli abbracci. Antonio (il decano, ultracinquantenne), Luciano, Andrea, Giampiero riconoscono  i giovani volontari (Simone, Ernesto, Riccardo) che avevano dato il loro apporto anche al campo dell'anno precedente. C'è anche una new entry, Stefano (33 anni), che abbassa l'età media degli ospiti di quest'anno. Li ha portati Costantino, autista al Centro AIAS, che parteciperà all'intero Campo e accompagnerà tutto il gruppo con i volontari nelle varie destinazioni. Nello staff dei volontari c'è anche Claudio, un fratello dell'OCDS di Cagliari, Gabriele B. (che si trova a Sant'Isidoro in periodo di discernimento) e Mirella, quest'ultima garantirà l'organizzazione del pranzo per tutta la settimana (dal 28 luglio al 2 agosto 2014). Mentre tutti si presentano e si scambiano le prime battute, ecco che si avvicina p.Gabriele, priore della Convento e instancabile organizzatore. Viene subito offerto un piccolo rinfresco di benvenuto sotto i gazebo del giardino (il sole estivo ancora non si fa sentire). Il gruppo si sposta nella piccola Chiesa, e con semplicità p.Gabriele introduce tutti al significato del Campo, e insieme ne si dà l'avvio ufficiale con semplici preghiere. Nella riunione organizzativa di qualche giorno prima, lo stesso p.Gabriele, aveva sottolineato come questa esperienza debba avere l'intento di offrire un gesto significativo, un piccolo "seme" che non presuma di poter risolvere la vita ai nostri fratelli più piccoli; peraltro la comunità di Sant'Isidoro non ha una organizzazione sociosanitaria, e pertanto gli ospiti sono un numero molto esiguo, e selezionati tra quelli con maggiori capacità di autosufficienza, ma che faccia segno di quella carità, che nutre e si effonde nel cuore del cristiano.




      

Lunedì è il giorno introduttivo, e pertanto non sono programmate uscite, così è stata prevista un po' di animazione nel nel giardino, con qualche gioco e poi tutti a sguazzare nella piccola piscina gonfiabile. Pur tra adulti, è  bello vedere come ognuno, ragazzi ospiti e volontari ci si lasci andare ad uno stare insieme così semplice ed spensierato. Certo, è importante stare attenti. Non tutti i ragazzi ospiti hanno completa e totale padronanza motoria, e bisogna porre cura che non avvengano incidenti, sopratutto quando si sta in acqua. Ma tutto procede senza difficoltà. Si pranza presto, intorno alle 12.30 si è già in tavola. Tutti sembrano affamati come lupi, e Mirella tira fuori dalla piccola mensa (in realtà la vecchia cucina con camino, annessa alla antico oratorio campestre di Sant'Isidoro, poi adattato a Convento) deliziosi manicaretti e portate accuratamente presentate. 





Terminato il pranzo, con modalità che si ripeteranno nei giorni successivi, il gruppo si trasferisce nella stanza comune del Convento, dove Gabriele B., aiutato dai giovani volontari, ha allestito un piccolo "cinema" in esclusiva. Lunedì si videoproietta la Spada nella Roccia, primo dei lungometraggi animati che aiuteranno a trascorrere gli afosi pomeriggi estivi. E così, dopo che p.Gabriele ha offerto a tutti il gelato, verso le 16 i ragazzi salgono sul minibus dell'AIAS, e vengono riaccompagnati da Costantino alle loro famiglie di provenienza a Cagliari e nel suo hinterland.




Martedì si va al mare, finalmente! Stavolta, niente merenda preliminare, perchè - come da buona tradizione italica - il bagno si fa a pancia vuota. Tutti sul minibus, una breve preghiera, e tra canti abbozzati, lazzi e frizzi (che i giovani volontari non fanno mancare) ci si avvia verso la vicina località marina di "Baccu Mandara". Il tragitto dura davvero poco, e in 20 minuti si arriva ad una delle tante assolate e godibili spiagge della Sardegna, che tutti invidiano. La rete di contatti di p.Gabriele è straordinaria, e la sensibilità diffusa nel territorio non manca di stupire. Un anziano signore concede il parcheggio quasi in esclusivo (e gratuito!) sotto gli alberi, nel suo piccolo terreno frontemare. Ed ecco subito si è sulla spiaggia sabbiosa, a stendere asciugamani e spalmarsi di creme protettive (per quelli che ancora non l'avevano fatto). Difficile resistere a lungo, e poi si va in acqua. L'attenzione è massima, e bisogna stare attenti a non distrarsi. I ragazzi sguazzano con l'ausilio dei materassini, fosse per loro ci starebbero tutto il giorno. Il rientro a Sant'Isidoro vede il copione del giorno precedente. Il cinema pomeridiano stavolta ha in cartellone I tre moschietteri (versione Disney).







Il terzo giorno, preannunciato dalla piccola bufera estiva della sera precedente, costringe ad un cambio di programma. Il tempo è cupo e minaccia pioggia. Niente mare, si va in montagna! Costantino porta il minibus per i tornanti della S.S.125 sino al Monte "Sette Fratelli". in una mezzoretta si arriva al valico, e da lì altri 20 minuti per la strada sterrata entriamo nel cuore della vallata completamente ricoperta dal bosco. In prossimità di un torrente (in secca estiva), in località "Maidopis" è stato allestito dall'Ente Foreste regionale un giardino botanico con punto ristoro e didattico, con annessa la zona di controllo e cura del  cervo sardo. Il personale addetto fa avvicinare questi splendidi animali alla rete, di cui tutti possono ammirarne il manto, la possente struttura delle corna, il portamento aggraziato. I ragazzi sono entusiasti  e i cervi, seppure un po' timorosi si fanno anche accarezzare. Inizia a pioviginare e il gruppo sale rapidamente sul minibus per rientrare. Ma non è finita. E p.Gabriele dirotta ancora una volta la "ciurma di Baccu Mandara" (così si è autodesignata, durante le durante le scorribande al mare) alla Comunità alloggio anziani "Monsignor Angioni", gestita dalle Suore della Congregazione del Buon Pastore, nella località montana di S.Gregorio. Anche presso questo Istituto i padri Carmelitani celebrano la Messa quotidiana, e così si è un po' di casa. Dopo la visita alla cappella, il gruppo percorre un sentiero sterrato dove si tiene la via crucis, ed ogni stazione viene brevemente descritta da p.Gabriele. Una sosta finale con una piccola preghiera e si rientra. Stavolta a pranzo si riesce riesce ad avere anche p.Giorgio, che si sarà presente al pranzo comune anche nei giorni successivi. Il cinema Disney e il gelato chiudono la giornata.



 




Il giovedì riserva un'altra sorpresa. Il minibus (nel frattempo al gruppo si è anche aggiunto Sergio, un altro volontario) stavolta sembra percorrere la strada a ritroso verso il Poetto, la località balnerare della città di Cagliari dove è situato il Centro AIAS da cui provengono i ragazzi. Ma, ecco, improvvisamente svolta verso la città di Quartu S.Elena, e - attraversato lo stagno di Molentargius (con i suoi splendidi fenicotteri rosa) - porta l'allegra brigata verso i sabbiosi e assolati sterrati del Parco naturalistico di "Is Arenas", dove si è attesi dagli operatori del maneggio "Carmus". Così, appollaiati sulle panche degli spalti, e dopo aver attentamente osservato alcune cavallerizze in addestramento, tocca ai nostri ragazzi. Ad uno ad uno vengono aiutati a salire in groppa ad un cavallo ben mansueto e portati in breve tour. E' veramente un continuo incitare ed incitarsi, e anche per qualcuno dei volontari sarà la prima esperienza. La mattinata scorre così velocemente, e il rientro alla base seguirà il programma consueto.






Il campo è vicino alla sua conclusione, e venerdì 1°agosto la "ciurma di Baccu Mandara" ritorna alla sua spiaggia elettiva. C'è un po' di preoccupazione, perchè il mare è un po' mosso, però con un po' di attenzione, stando a bordo riva e alternando con qualche passeggiatina sul bagnasciuga, i ragazzi possono godere con spensieratezza anche di questa giornata. Rientrando, dopo la consueta doccia nel giardino e il pranzo, si conclude la rassegna cinema pomeridiana. L'ultimo film, che porta ancora il sapore dell'avventura sarà Pocahontas.



Sabato mattina si chiude il campo. La S.Messa presieduta da p.Gabriele, con la partecipazione dei ragazzi e di alcuni loro familiari, dei volontari e di alcune suore di Istituti delle vicinanze (e pare siano davvero tanti!), sigilla in modo semplice e intensa di emozione la chiusura del campo. I ragazzi, accompagnati alla chitarra da Costantino, cantano a squarciagola. La dimensione dell'orazione, elemento fondamentale del carisma carmelitano, si nutre e si dispiega nella dimensione dell'amore e dell'accoglienza, e nel saper vivere qui e ora secondo i doni del Signore. Il priore p.Gabriele nell'omelia, sottolinea come questa attività sia stata un piccolo segno che arricchisce di vita e affetto i ragazzi del Centro AIAS, e allo stesso tempo sia divenuta occasione per se stesso e i volontari di cogliere quanto la vita possa essere nutrita di piccole cose, focalizzandosi per qualche giorno non più sulle proprie ansie quotidiane, ma sui semplici bisogni dei ragazzi. Riprendendo la lettura biblica, a proposito dell'argilla nelle mani del vasaio (Ger 18, 1-6), evidenzia l'importanza nella nostra strutturale imperfezione di farsi plasmare e riplasmare dal Signore, senza avere paura ("pauha", come dice Giampiero) di ciò che ci attende, perchè di Lui possiamo avere fiducia. Si ritorna infine sotto i gazebo e si fa festa tutti insieme. Con gli splendidi allestimenti di Mirella, quello che doveva essere una merenda di mezza mattina si trasforma in un ricco buffet estivo. I ragazzi salutano tutti e tornano al Centro AIAS e alle loro famiglie. Sanno di aver ricevuto un regalo speciale. Come lo sanno tutti quelli che hanno collaborato. Ognuno porterà nel suo cuore il piccolo dono d'amore ricevuto.


(testo Claudio Massa;  photo: Claudio Massa/ Costantino)


1 commento:

  1. Vorrei ringraziare i frati per la bella esperienza visutta con loro ci siamo trovati bene w i frati di sant.isidoro

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